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Nei labirinti della parola

Quando la poesia diventa un viaggio interiore

Leopoldo Lonati, poeta raffinato e pensatore profondo, si è prestato per una intervista sulla panchina di Terrarium.
Un’immersione nel suo universo poetico, segnato dalla ricerca della parola autentica e dalla riscoperta delle periferie del cuore.

Il titolo del suo libro, Discorso senza un alito di vento, evoca un senso di sospensione, di attesa. La poesia di Lonati nasce dalla ricerca della parola che non sia vuota ma che illumina il pensiero.

Forrest Gump e il senso del correre

“Mi sento come Forrest Gump”. Parla di sé, Leopoldo Lonati, ma parla anche di una condizione esistenziale generalizzata e introduce il tema centrale della sua poesia: la ricerca di un senso profondo, al di là della frenesia del quotidiano.

Lonati descrive il suo processo creativo come un viaggio in un paesaggio interiore in continua evoluzione: “La nostra vita interiore è un viaggio in un paesaggio che ci costruiamo giorno per giorno”. Questo “camminamento”, come lo definisce, è una ricerca paziente e consapevole, un’esplorazione nelle zone d’ombra delle nostre esistenze.

Mi sembra di essere Forest Gump… correre senza sapere perché

La parola che apre le ali

“Se la parola non apre le ali e ti trascina lontano… si sbrodola addosso”, recita la quartina 51 del suo libro. Il cuore della poetica di Lonati risiede nel potere trasformativo della parola. Una parola che non si limita a descrivere, ma che eleva, che trasporta verso orizzonti inesplorati.

Uno dei temi più toccanti è l’importanza di esplorare le “periferie del proprio cuore”, quei luoghi dove si nascondono “cose inaudite”. Un invito a non dimenticare le zone d’ombra, a dare voce a ciò che spesso viene emarginato dalla vita.

Lonati rivendica la salvifica della parola: “Se c’è una possibilità di salvare l’umano nell’uomo d’oggi, quello dovrà essere un punto fermo: la parola”. Un richiamo alla responsabilità di usare la parola con consapevolezza, per costruire un mondo più umano.

Un invito all’ascolto

L’intervista a Leopoldo Lonati è un invito all’ascolto, alla riflessione, alla riscoperta del potere della parola. Un’esperienza che ci ricorda l’importanza di coltivare il nostro paesaggio interiore, di esplorare le periferie del cuore e di tendere verso l’alto, come gli alberi che “attendono il cielo”.
Trovate il video completo dell’intervista sulla panchina di Terrarium sul nostro canale YouTube.

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