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La natura che ci somiglia

La fotografia analogica come spazio di scoperta

Sulla panchina di Terrarium abbiamo avuto ospite Marcello Vigoni, fotografo milanese che ha fatto dell’analogico la sua scelta stilistica.

La conversazione è stata l’occasione per un’esplorazione dell’approccio creativo di Marcello Vigoni, in cui l’errore ci invita a ricercare nuovi significati e diventa opportunità per reinterpretare l’ambiente urbano e la natura.

“Multiverso”: dialogo tra natura e ambienti urbani

Il tema del rapporto tra natura e ambienti urbani è al centro del progetto “Multiverso”.

Cresciuto a Milano, ha sempre percepito “i muri” di città come limiti alla visione. “Ho provato a ipotizzare una visione alternativa”, spiega Vigoni, trovando nella natura “qualcosa di immutabile nel tempo”.

“L’idea nasce in realtà da un errore”. La fotografia analogica, con le sue imperfezioni e la sua imprevedibilità, diventa uno spazio in cui “sbagliando troviamo cose più interessanti e più importanti”. Un invito a lasciarsi sorprendere e a cogliere la bellezza nell’inatteso.

A me non interessa raccontare la realtà. A me interessa raccontare un’idea della realtà e quindi ho bisogno di togliere informazioni.

L’albero: connessione e adattamento

L’albero è un elemento ricorrente nelle fotografie di Vigoni. “L’albero è quello che ci ricorda la nostra natura”, afferma, sottolineando come anche noi umani, proprio come gli alberi, ci adattiamo al territorio.

Vigoni preferisce non dare un titolo alle sue fotografie. Per lui si chiamano tutte poetiche. “Non vorrei mai spiegare quello che ha generato in me la creazione” dice, lasciando a ciascuno la libertà di “trovare la propria risposta poetica”.

Un inno alla natura e alla libertà

L’intervista è una occasione unica per immergervi nel mondo fotografico di Marcello Vigoni, un invito a riscoprire la bellezza della natura, a lasciarsi sorprendere dall’inatteso e a trovare il nostro sguardo personale sul paesaggio che ci circonda.

Guarda anche l’intervista completa.

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